ScArti, ma non Rifiuti.

trenojpgSabato 7 ottobre è stata inaugurata al Museo Geo, alla presenza della sindaca Monica Marini e degli artisti espositori, la mostra ScArti, allestita dal Museo Geo e dall’associazione Amici della Biblioteca di Pontassieve. Il nome gioca con il concetto di “Arte” e quello di “Scarto”, implicando che si possano creare oggetti artistici densi di significato utilizzando materiali destinati a essere gettati via. Ed è proprio lo scarto, il rifiuto, l’oggetto del messaggio che vuole arrivare dalla mostra e dalle iniziative di cui la stessa è cornice.

Le opere esposte, di grande bellezza e potenza evocativa, mettono il visitatore di fronte a una verità: i rifiuti non dovrebbero esistere

La mostra espone le opere di due maestri, Roberto Cipollone (Ciro) utilizza vecchi rottami di ferro che assembla per creare scene di battaglia, personaggi,  animali, barconi alla deriva, grandi velieri e situazioni che prendono vita e traggono il loro mistero dai pezzi di martello, di vanga, di cardine o di vecchi chiavistelli, di filo arrugginito, con cui sono realizzate; le tele di Margherita Torri raccontano paesaggi incantati, simboli, contatti con gli elementi della vita, utilizzando materiali naturali, sabbie e rocce, mescolate sapientemente con tanti piccoli oggetti che si butterebbero via, scoprendo la loro vitalità, così che in questi paesaggi acquistino una seconda vita, partecipando della vita evocata nelle tele.

 

Sullo sfondo, traspare dal lavoro di entrambi gli artisti il bisogno di dare vita a quelle povere, umili cose, che vengono scartate nel processo incessante e senza pietà, che il mondo in cui viviamo, fatto di una catena senza fine di produzione-consumo, continuamente distrugge, creando scorie indigeribili che diventano un enorme problema per la nostra sopravvivenza.

Questi rifiuti, come nelle opere dei due artisti, non dovrebbero essere più tali, non dovrebbero neppure più essere chiamati rifiuti. Se non vogliamo che la nostra civiltà ne sia seppellita, insieme alla nostra specie, è necessario rivoluzionare il nostro modo di pensare: i rifiuti sono ricchezza, i cassonetti le nuove miniere urbane; ma, nello stesso tempo, i rifiuti migliori sono quelli che non si producono.

I rifiuti in natura non esistono. Tutto ciò che è scarto per una specie diventa combustibile vitale per un’altra, in una catena circolare senza fine. Così dovrebbe essere anche per i nostri consumi, gli scarti di qualcuno possono essere risorse per qualcun altro, anche nella produzione industriale: l’economia circolare.

L’economia circolare, quella vera, imita i processi naturali, non distrugge, non nasconde, non incenerisce, riusa o ricicla tutto, e, ancora più importante, produce tutto in modo che possa essere poi riusato o riciclato.

E’ la filosofia di Rifiuti Zero e dei 10 passi della strategia omonima, che da molti anni, partita da Capannori per opera di Rossano Ercolini, trascina molti comuni verso obiettivi sempre più ambiziosi per una gestione virtuosa dei residui, mettendo le basi per un’economia veramente circolare. Obiettivi che sono perseguiti in Italia attraverso Zero Waste Italy, in Europa e nel mondo attraverso le reti di Zero Waste Europe e della International Zero Waste Alliance.

 

Il gruppo di volontari del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa, che ha collaborato con idee e proposte alla mostra ScArti, sta praticando uno dei passi della strategia Rifiuti Zero: il riuso. Il laboratorio salva ogni anno dallo smaltimento circa 3 tonnellate di beni, che i volontari scelgono, ripuliscono, riparano e rimettono in circolazione, dando loro una seconda vita. Fa parte della Rete Nazionale dei Centri di Riuso, di cui da poco Il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori ha redatto un censimento, rivelando una grande vitalità in tutte le regioni italiane, con una notevole ricchezza di soluzioni e competenze, centinaia di volontari, ma anche addetti che ne ricavano un’opportunità lavorativa e in molti casi un’occasione di inserimento e riscatto sociale.

 

I temi presentati con la mostra ScArti troveranno ampia presentazione nell’incontro con Rossano Ercolini.


Rossano Ercolini, direttore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori (LU), presidente di

Zero Waste Europe  e Zero Waste Italy

è tra i principali fondatori della Rete Nazionale Rifiuti Zero. È attivo in tutto il mondo con conferenze, incontri, consulenze, pubblicazioni e libri, per la propagazione della Strategia Rifiuti Zero, che dalla sua fondazione è cresciuta e continua a crescere con un grande numero di comuni, territori, decisori politici e attivisti che la praticano o vi fanno riferimento.

Ha ricevuto nel 2013 il Premio Goldmann, definito il “Nobel” dell’ambientalismo, che, secondo lo stesso Goldmann viene attribuito a “persone di origine ordinaria che fanno cose straordinarie per salvare la nostra Terra”. Nel 2015 ha ricevuto anche il “Premio Nazionale Paolo Borsellino” per il suo impegno civile.


Rossano Ercolini sarà a Pontassieve presso il museo Geo, il giorno lunedì 16 alle 17.

E’ una grande occasione per ascoltare il racconto di un’avventura veramente straordinaria dalla voce di una persona appassionata che illustrerà con grande chiarezza un progetto di cui è lui stesso l’iniziatore e il principale attivista.



Riferimenti

Amici della Biblioteca Pontassieve

https://www.luvvpontassieve.it/amici-della-biblioteca-progetto/#

 

Museo Geo Pontassieve

https://www.museogeobruschi.it/

 

Centro di Ricerca Rifiuti Zero  

https://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/

 

Zero Waste Italy

https://www.zerowasteitaly.org/

 

Zero Waste Europe

https://zerowasteeurope.eu/

 

Zero Waste International Alliance

https://zwia.org/

 

Laboratorio di Riparazione e Riuso

https://www.facebook.com/labriusolonda

 

Rossano Ercolini, Il Bivio, Baldini e Castoldi

Rossano Ercolini, Rifiuti Zero, Baldini e Castoldi

Rossano Ercolini, Non bruciamoci sul futuro, Garzanti

Paul Connet (con R. Ercolini e P. Lo Sciuto) Rifiuti Zero, Una rivoluzione in corso; Dissensi


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